Irfan ha tredici anni quando la madre, vedova, lo manda a studiare in una scuola coranica lontana da casa. Pensa che in questo modo farà il meglio per suo figlio che, almeno, avrà pasti caldi tutti i giorni. Ben presto però Irfan si rende conto che nella madrassa si studia ben altro che il Corano: i ragazzi vengono infatti preparati, con metodi non sempre ortodossi, a compiere il dovere del buon musulmano (secondo la violenta logica del maestro Jabbar), cioè a diventare kamikaze e a conquistarsi così un posto in Paradiso. Un romanzo duro e poetico insieme, uno spaccato di realtà in cui la violenza può lasciare spazio alla speranza.