Questo piccolo libro ha una lunga e curiosa storia. Avrebbe dovuto chiamarsi, in origine, «Nel paese dei cavalli selvaggi», ma al momento di disegnarlo Sendak si accorse che la congrega di mostri cui aveva pensato fin dall’inizio non aveva nulla di equino, mentre assomigliava, e molto, alla sua sterminata famiglia ebraica, come il piccolo Sendak l’aveva conosciuta in varie feste comandate della sua infanzia. E così, mostri e mostresse finirono per prendere le fattezze di zii, cugine e affini Sendak, con un effetto che, nei primi anni di vita del libro, spaventò i lettori molto più di quanto l’autore desiderasse: ma che poi invece li conquistò, una volta per tutte.